Mutui subprime

I mutui subprime sono finanziamenti erogati a clienti ad alto rischio di insolvenza, senza solide garanzie di rimborso (rischio di credito). Il termine “subprime” si riferisce al merito creditizio, insufficiente per ottenere il tasso d’interesse “prime” riservato ai clienti più affidabili. Negli Stati Uniti nei primi anni Duemila vennero erogati molti mutui ipotecari subprime, favoriti da tassi d’interesse bassi e dalla bolla immobiliare che si era creata. In caso di insolvenza le banche potevano comunque recuperare il credito pignorando e vendendo la casa ipotecata. I mutui subprime americani furono cartolarizzati, cioè trasformati in titoli, acquistati da investitori americani ed europei, ai quali passò il rischio che le banche si erano assunte concedendo i finanziamenti. Dopo il 2004, quando Federal Reserve (la banca centrale USA) alzò i tassi d’interesse, aumentarono i casi di insolvenza e la bolla immobiliare scoppiò coinvolgendo le banche che avevano erogato i mutui subprime, mentre i titoli cartolarizzati crollarono. La crisi finanziaria legata ai mutui subprime si estese all'economia reale statunitense ed europea: la scarsa liquidità delle banche infatti impattò sulle imprese causando disoccupazione, calo dei consumi e degli scambi commerciali etc.