La rubrica di BPER Banca dedicata alle fiabe per bambini.

Fino a non troppi anni fa, l'idea di differenziare e riciclare gli scarti non era così consolidata nel nostro quotidiano come lo è ora. Specie per i più piccoli, ciò che non si usava più, che era rotto o di scarto era semplicemente rifiuto.

Per fortuna oggi c'è maggiore consapevolezza e sensibilità verso temi quali la sostenibilità e il riciclo e sta ai genitori in primis educare i propri figli ad atteggiamenti responsabili verso l'ambiente che ci circonda.

Il riciclo ha di per sé molto a che fare con l'educazione al risparmio, inteso sia come riduzione dei consumi che come recupero e riutilizzo di materiali.

Per spiegare con facilità questi concetti, c'è un racconto tratto da le "Fiabe del focolare" dei fratelli Grimm: "Gli scarti".

Narra la storia di una fanciulla bella, ma molto pigra. Quando doveva filare, era così seccata che se il lino aveva un piccolo nodo, ne strappava subito un mucchio e lo buttava a terra, tutto ingarbugliato. A raccogliere gli scarti ci pensava la sua servetta laboriosa, che pulì il lino, lo filò sottile e si fece fare un bel vestito. Venne il giorno del matrimonio della fanciulla pigrona: la fanciulla laboriosa, tra gli invitati, danzava allegramente nel suo bel vestito, e la sposa disse:"Guarda, guarda, la ragazzina. Con ciò che scarto s'è fatta un vestito. Così agghindata è proprio carina, è bella a tempo, a menadito!". Lo sposo, sentendo queste parole, le domandò che cosa volesse dire. Allora la ragazza gli raccontò che la servetta portava un vestito fatto con il lino che lei stessa aveva scartato. Con queste parole, lo sposo si accorse della sua pigrizia e la piantò in asso, andò dall'altra e la prese in moglie.

Doccia fredda per la scialacquatrice che non ha mai pensato di evitare lo sprecare, al contrario della più umile servetta che mette da parte il lino per utilizzarlo in futuro.

Il riciclo e il riutilizzo delle cose, rappresentano per la ragazza anche una remunerazione del suo lavoro, se non con del denaro, ma nella fatica fatta per cucire l’abito. 

La fiaba insegna come agire in modo autonomo e responsabile, sviluppando la capacità di risolvere problemi: la servetta, infatti, con i suoi soli mezzi non avrebbe mai potuto avere un vestito elegante ma non si è arresa ed è stata capace di sfruttare gli scarti della futura sposa per ottenere ciò che voleva. Sposo compreso!