Tappe e nuovi obiettivi a misura di bambino

Chi di noi non ha mai detto almeno una volta la fatidica frase “anno nuovo, vita nuova”?

Cominciare l’anno con un carico di buoni propositi è segno di positività e slancio verso il futuro: tutti siamo più propensi a stilare una lista di cose che vorremmo fare o cambiare. Anche per i bambini, scegliere un obiettivo e porsi delle tappe per realizzarlo è importante nel loro percorso di educazione e crescita.

È possibile insegnare loro a fare buoni propositi fin da piccoli, misurando gli obiettivi in relazione alla loro età. Già dai 4 anni, i bambini sono in grado di proiettare con più facilità il tempo davanti a loro e, di conseguenza,  stabilire degli obiettivi a piccolo-medio termine. Crescendo poi, dai 6/7 anni, imparano anche ad attribuire un valore morale agli impegni presi e questo contribuisce a rafforzare il loro senso di responsabilità.

Nulla di eccessivamente complicato e fuori dalla loro portata, basta orientarsi su qualcosa di semplice e pratico, che i bambini possano quantificare.

Qualche esempio? 

  1. Chiedere un impegno maggiore a scuola è un concetto troppo astratto. Meglio tradurlo con un’azione concreta come, stare seduti composti al banco, ascoltare l’insegnante, scrivere in modo ordinato sul proprio quaderno.

  2. I buoni propositi possono anche essere un escamotage per superare alcune difficoltà: a tavola, ad esempio, si può suggerire loro di battezzare una giornata dell’assaggio, in cui scegliere di provare una nuova pietanza o ingrediente. Oppure, nel caso di bimbi un po’ sovrappeso, decidere di limitare il consumo di patatine e cioccolata, spiegando che è un modo concreto di prendersi cura della propria salute.

  3. Per i più piccoli, un buon proposito semplice da realizzare può essere quello di mantenere in ordine le proprie cose, mettendo a posto un gioco prima di prenderne un’altro o trattando con cura i propri giocattoli.

  4. Anche l’igiene personale, specie di questi tempi, può essere lo spunto per un buon proposito: lavarsi i denti prima di andare a letto, le mani prima di mangiare, togliere le scarpe quando si entra in casa. Piccoli gesti, ma di grande valore.

  5. Dall’età scolare, i bambini cominciano anche a chiedere la tanto agognata paghetta. Ecco quindi una piccola ricompensa che può essere elargita a fronte di alcuni semplici gesti, come aiutare nelle faccende di casa, apparecchiare e sparecchiare la tavola o dare da mangiare al proprio animale domestico.

Starà poi sempre a mamma e papà spiegare come il denaro guadagnato possa essere accantonato o investito nella realizzazione di un desiderio importante. Ricordandoci sempre che quel giornaletto che ai grandi pare decisamente inutile, agli occhi di un bambino può rappresentare un vero tesoro!