Dalle teorie agli studi

Ne è un esempio il “paradosso di Easterlin”, di Richard Ainley Easterlin (professore di economia all’Università della California del Sud), che con i suoi studi sulla crescita economica, concluse che la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di guadagno e di ricchezza.

Infatti, sebbene il reddito medio sia aumentato significativamente nelle ultime decadi, il livello di felicità è rimasto per lo più stabile nei Paesi sviluppati.

“La felicità è reale solo quando condivisa” 

Lo psicologo Daniel Khaneman e colleghi ha dimostrato, in uno studio del 2010, che il benessere soggettivo di un individuo non dipende solo dal reddito ma anche dalle emozioni negative che percepisce quotidianamente. Il reddito  e l’istruzione sono più strettamente correlati alla “valutazione della vita”, così come la solitudine. Quest’ultima provoca emozioni quotidiane negative ed è strettamente legata alla carenza di relazioni sociali affettive e non. Da qui, il detto, chiaro a tutti sin dall’infanzia “chi trova un amico, trova un tesoro”. Un amico è una risorsa “preziosa” che ti aiuta a non sentirti solo, ad affrontare le difficoltà emotive, quelle quotidiane e, in definitiva, ad aumentare il livello di felicità. L’amicizia resta uno dei valori più importanti da sviluppare nell’educazione dei bambini.

Con il contributo di Emanuela Rinaldi.