Nell’ambito del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, i finanziamenti destinati al settore agricolo ammontano a 6,8 miliardi di euro. “Agricoltura 2022”  è un progetto ambizioso, articolato in tre macro aree di intervento: economia circolare e agricoltura sostenibile, contratti di filiera e di distretto, tutela del territorio e della risorsa idrica.

Il piano punta a delineare gli indirizzi strategici per la transizione ecologica e digitale e, insieme, a individuare le risorse, potenziare la tracciabilità degli alimenti, proteggere le fonti non rinnovabili e sviluppare le agroenergie. La lotta al dissesto idrogeologico, il supporto alla sostenibilità integrale e le tutele per chi lavora nel settore completano il quadro.

 

La prima macro area prevede per lo sviluppo della logistica dei settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura e florovivaismo uno stanziamento di 800 milioni di euro, per interventi che diminuiscano l’impatto ambientale dei trasporti e migliorino la capacità di stoccaggio e trasformazione dei prodotti.

Una dotazione di 1, 5 miliardi euro è destinata invece allo sviluppo del parco agrisolare e per incentivare così l’installazione di pannelli fotovoltaici su strutture e capannoni a uso produttivo nei settori agricolo, agroindustriale e zootecnico. L’obiettivo è contribuire alla produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre i costi energetici, a vantaggio della competitività delle aziende agricole. Contestualmente, la misura punta alla rimozione e allo smaltimento dei tetti esistenti e alla creazione di sistemi automatizzati di ventilazione e raffreddamento.

Le aziende agricole di produzione primaria possono ricevere il finanziamento per gli impianti fotovoltaici soltanto se questi sono utilizzati per soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola. Gli interventi devono prevedere l’installazione di impianti con potenza di picco non inferiore a 6 kWp (il kilowatt picco è l'unità di misura della potenza  massima producibile da un generatore elettrico) e non superiore a 500 kWp. I costi di connessione alla rete sono ammessi fino a  un limite massimo di 1500 euro/Kwp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e fino a ulteriori 1000 euro/Kwp là dove siano installati anche sistemi di accumulo. E se vengono installate colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole può essere riconosciuto fino a un limite massimo di 1000 euro/Kwp in aggiunta ai massimali indicati. In ogni caso, il tetto ammissibile per progetto ammonta a 1 milione di euro per singolo soggetto beneficiario.

Infine, la sezione dell’intervento PNRR relativa all’economia circolare e all’agricoltura sostenibile comprende un finanziamento aggiuntivo di 500 milioni di euro rivolto all’innovazione delle macchine agricole. In particolare, il piano prevede un aiuto per l’acquisto di macchinari di precisione.

 

Il secondo macro progetto del piano ruota attorno ai contratti di filiera e di distretti che promuovono l’integrazione e la collaborazione tra gli operatori del settore, stimolando migliori relazione di mercato. Lo stanziamento ammonta in questo caso a 1,2  miliardi di euro e l’obiettivo è ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, antimicrobici e fertilizzanti di sintesi, potenziare l’agricoltura biologica e valorizzare la biodiversità. Con un occhio di riguardo al benessere degli animali e all’efficienza energetica per ridurre sprechi e perdite.

 

Al centro della terza macro area del Pnrr “Agricoltura 2022” troviamo l’acqua. Stanziamenti di 880 milioni di euro vengono messi sul piatto per aumentare la resilienza dei sistemi irrigui e per potenziare la loro efficienza fino al 12 per cento delle aree agricole. Il traguardo è una gestione delle risorsa acqua ottimizzata, sullo scenario del cambiamento climatico e dei conseguenti rischi di siccità e dissesto idrogeologico.

Il piano di ripresa e resilienza  include anche interventi che riguardano diversi comparti collegati al mondo agricolo. Lo sviluppo del biometano e del biogas ha una dote complessiva che si aggira attorno ai 2 miliardi di euro e punta a riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti.