Il rallentamento nel commercio internazionale e le difficoltà nella logistica sperimentate durante l’annus horribilis non sembrano aver penalizzato in modo significativo la domanda mondiale di macchine agricole. In seguito alle difficoltà attraversate dal comparto nei mesi più critici dell’emergenza sanitaria, la domanda mondiale del settore ha mostrato l’avvio di una fase di ripresa nella seconda metà dell’anno, chiudendo il 2020 con una caduta complessiva limitata al 4.3%. Se la natura di beni essenziali del comparto agricolo può certamente aver aiutato il settore dei relativi macchinari a contenere la sua flessione, il recupero partito alla fine del 2020 sembra proseguire anche nel 2021. In questo contesto, il Belpaese ha a sua volta assistito ad un miglioramento nelle vendite estere di macchine agricole, superando i 3 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno in corso. Per comprendere le ragioni alla base di tali cambiamenti, può essere utile applicare la tecnica della Constant Market Share Analysis (CMSA) ai dati di commercio estero dell’Italia e dei suoi principali competitor europei.

Diversamente da quanto accaduto alla macro-industria dei mezzi di trasporto, la domanda mondiale di macchine agricole ha inaugurato il 2021 con una nuova fase di crescita, raggiungendo il picco di 14.5 miliardi di euro (valori a prezzi correnti) nel secondo trimestre dell’anno. Nonostante la flessione di natura stagionale del terzo trimestre, nei primi nove mesi dell’anno il comparto ha registrato una variazione superiore al 26% rispetto allo stesso periodo del 2020 (e del +15% rispetto allo stesso periodo del 2019).

La dinamica delle quote di mercato


Nonostante l’attuale scenario dell'industria delle Macchine agricole risulti particolarmente incoraggiante, occorre evidenziare come, di pari passo, la domanda mondiale sia diventata sempre più contendibile.
Nell’arena competitiva internazionale, le imprese italiane possono essere considerate tra i leader del settore: i dati più recenti confermano, infatti, la loro quarta posizione su scala mondiale, precedute soltanto da Germania, Stati Uniti e Cina. Nel grafico di seguito (Fig. 2) sono riportate le quote di mercato dei principali paesi esportatori calcolate a partire dai valori cumulati annui, al fine di depurare la serie storica dalle variazioni stagionali.

Sebbene nella fase iniziale della pandemia sia stata soprattutto la Cina ad assistere ad un incremento della propria market share su scala mondiale, negli ultimi due trimestri sembra essere in atto un cambio di rotta.
I dati relativi ai primi nove mesi del 2021 rivelano infatti che, dopo l’impennata avviata nel secondo trimestre del 2020, nel secondo e terzo trimestre 2021 si è assistito ad una ripiegamento della quota cinese (passata dal 9.4% all’8.6%). A beneficiare dell’inversione di tendenza del paese del Dragone sono state soprattutto le imprese francesi (la cui complessiva quota di mercato sale dal 6 al 6.3%), tedesche (dal 20 al 20.2%) e, nello specifico del terzo trimestre 2021, quelle statunitensi, le cui quote di mercato risultavano in caduta libera da diversi anni.

Al contrario dei suoi competitori, nel terzo trimestre 2021 si è assistito ad una frenata della market share delle imprese italiane che, dopo aver notevolmente ridotto il gap con il competitor cinese nel primo semestre 2021, restituiscono un terzo trimestre in leggera flessione (dal 7.9% al 7.7%).

 

Analisi Constant Market Share: Italia e principali competitor


Utilizzando la tecnica della Constant Market Share Analysis (CMSA) è possibile approfondire ulteriormente i cambiamenti strutturali in atto nel commercio mondiale di macchine agricole. La CMSA è un metodo statistico che scompone la variazione della quota di mercato di un paese tra due periodi – in questo specifico caso si considera la variazione trimestrale su base annua – rispetto alle sue principali determinanti, racchiuse in letteratura sotto le etichette di effetto competitività ed effetti strutturali. Gli effetti strutturali sono a loro volta scomposti in effetto struttura merceologica e effetto struttura geografica: il primo esercita un impatto positivo sulla variazione della quota di mercato se la domanda mondiale cresce maggiormente per i prodotti per i quali il paese esportatore detiene quote di mercato maggiori; il secondo esercita un'azione positiva se i mercati nei quali l'esportatore detiene quote di mercato più ampie crescono più degli altri in termini di domanda.

In questo caso il termine “competitività” va inteso in senso lato. Esso include, infatti, anche tutti quei fenomeni congiunturali che possono avere effetti sulle quote di mercato di un paese. In una fase di pandemia, questi effetti includono anche la diversa intensità con cui i vari governi del mondo hanno imposto periodi di restrizioni.
L’analisi è stata condotta a livello di codici Harmonized System a 6 digit, considerando i valori a prezzi correnti. Nel grafico di seguito è riportata l’analisi CMS per le quote di mercato italiane di macchine agricole.

In netta contrapposizione rispetto ai precedenti periodi, in cui l’effetto competitività aveva giocato un ruolo cardine sulla crescita del posizionamento competitivo delle imprese italiane, nell’ultimo trimestre questo effetto positivo sembra essersi interrotto. Va tuttavia segnalato come il terzo trimestre 2021 si confronti un trimestre 2020 maggiormente favorevole, in termini di restrizioni, rispetto al resto del mondo.
Il confronto tra la CMSA sul caso italiano e quella condotta sui casi di Germania e Francia, che mostrano invece un recente incremento nella propria quota di mercato, permette ulteriori riflessioni.

 

 

Risulta evidente, e in linea con il competitore italiano, l'effetto positivo esercitato negli ultimi trimestri dalla struttura geografica (soprattutto per la Germania) e merceologica (soprattutto per la Francia), che riflette una diffusa crescita della domanda. Nello specifico della Francia si segnala, nel terzo trimestre 2021, un effetto positivo in termini di competitività.

 

Conclusione


Nonostante la variazione negativa registrata dalla quota di mercato italiana nell’ultimo trimestre, nel complesso dell’anno in corso i dati permettono di testimoniare una fase di spiccato recupero delle esportazioni di macchine agricole Made in Italy. Confrontando i primi 9 mesi del 2021 con il corrispondente periodo del 2019, si nota infatti per l’Italia un incremento del 27.6%, a fronte di rimbalzi di poco superiori al 20% per Francia e Germania. La complessiva dinamica finora registrata per il 2021 conferma dunque, a prescindere dal risultato del terzo trimestre, una significativa fase di crescita rispetto ai valori precedenti la crisi pandemica.
Saranno i dati dei prossimi mesi a permettere di comprendere se la flessione a livello competitivo registrata nel terzo trimestre possa rivelarsi soltanto temporanea, o costituisca un potenziale segnala di allerta.

Per il momento, le prospettive degli esperti del settore risultano positive. Secondo le recenti dichiarazioni del presidente di Federunacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura), la complessiva crescita delle esportazioni italiane si combinerebbe con una fase positiva anche a livello di mercato interno, in relazione al recupero post crisi Covid e la “necessità da parte delle imprese agricole di potenziare le proprie dotazioni tecnologiche per rispondere alle nuove sfide del mercato".