Forza e orizzonti dell'export italiano nel settore moda-persona 

Se il Made in Italy è oggi sinonimo di eccellenza nel mondo, questo è dovuto anche alla filiera italiana del Tessile, Moda e Accessorio”, come emerge da una delle ultime ricerche condotte da Confindustria Moda e Censis. Il tessile-abbigliamento rappresenta il terzo maggiore settore manifatturiero in Italia, alle spalle della meccanica e dell’automotive; il comparto gioca inoltre un ruolo di primo piano sul fronte dell’export, contribuendo positivamente alla nostra bilancia commerciale.
Andiamo allora ad approfondire gli ultimi dati di commercio estero in merito: allarghiamo lo sguardo al più ampio Sistema Moda-Persona, per cui intendiamo non soltanto i beni più strettamente legati all’ecosistema della moda - come abbigliamento, calzature, borse e accessori - ma anche profumi e cosmetici, gioielleria e ottica.

Italia al secondo posto, ma leader nella qualità

I dati di commercio estero per il 2022, di fonte ExportPlanning, mostrano come l’Italia si colloca al secondo posto su scala mondiale tra gli esportatori del settore Moda-Persona, preceduta soltanto dal gigante cinese. Come si nota dal grafico riportato di seguito, la Cina presidia, però, quasi esclusivamente la fascia bassa di prezzo, mentre l’Italia si concentra sulla fascia alta, per la quale rappresenta il maggiore esportatore su scala mondiale (quasi 56 miliardi di euro nel 2022).

Guardando al totale dell’export del settore, si stima che nel 2022 l’export cinese abbia superato i 290 miliardi di euro, a fronte degli oltre 70 miliardi esportati dall’Italia. Tra i grandi player europei, l’Italia precede la Francia, la Germania e la Svizzera, che opera principalmente come hub logistico, e tra gli asiatici i dinamici Vietnam e India, in solida crescita dai primi anni 2000.

La domanda mondiale supera lo shock Covid e continua a crescere

Allargando lo sguardo alla dinamica degli ultimi anni, come stanno andando gli scambi mondiali del settore moda? Come fatto nel caso di Alimentari e Bevande (si veda l’articolo “Food&beverage: un quadro congiunturale”), guardiamo alla dinamica della domanda mondiale a prezzi costanti, per depurare le dinamiche di commercio internazionale dagli effetti dell’ondata inflazionistica partita nel periodo post-pandemico e comprendere la recente evoluzione del settore. 

Dopo la caduta del 2020, nel 2021 la domanda mondiale del Sistema Moda-Persona ha superato livelli del 2019 (+2.9%), e mostrato una significativa accelerazione nel 2022 (+14.4%); dal canto suo, l’export italiano è risultato più dinamico della media mondiale nel 2021 (+14.3% rispetto al 2019), a fronte di un incremento più moderato, ma in ogni caso significativo, nel 2022 (+7.6%).
Tanto per l’export Italia che per la domanda mondiale nel suo complesso, si stima quindi, a chiusura 2022, un recupero completo della frenata legata alla crisi sanitaria.

Confrontando i tassi di variazione trimestrali della domanda mondiale con quelli dell’export italiano, possiamo guardare più da vicino all’evoluzione degli ultimi mesi. Dopo il rimbalzo “fisiologico” del secondo trimestre 2021, rispetto ad un secondo trimestre 2020 di profonda contrazione, il tasso di crescita tendenziale tanto della domanda mondiale che dell’export italiano del Sistema Moda-Persona ha raggiunto un punto di massimo nel quarto trimestre 2021, per poi lasciare il posto, nei mesi successivi, ad una fase di rallentamento. I tassi di crescita hanno toccato un punto di minimo nel quarto trimestre 2022, quando la variazione della domanda mondiale a prezzi costanti è entrata in territorio negativo, a fronte di un export italiano che rimane lievemente in positivo (+1.4%).

Nel corso del 2022, anche il commercio mondiale del Sistema Moda-Persona ha dunque cominciato ad accusare gli effetti del rallentamento generalizzato degli scambi, legato ai danni del conflitto russo-ucraino, l’aumento delle pressioni inflazionistiche e gli effetti della crisi energetica, assistendo ad una progressiva moderazione dei suoi ritmi di crescita. 
Le pre-stime ExportPlanning per il primo trimestre del 2023 sembrano fornire segnali di ripresa, con l’export italiano che continua a risultare più dinamico (+6.8%) rispetto alla media mondiale (+4%).

Focus Italia

Guardando più da vicino ai vari comparti del Sistema Moda-Persona, vediamo come nel 2022 l’export italiano, considerato a prezzi costanti, ha registrato in tutti i casi una variazione positiva. 
Tra i comparti più dinamici spicca la Biancheria & Calzetteria che, così come le Calzature, ha segnato un aumento attorno al 14% rispetto al 2021. Seguono, in termini di dinamismo, Profumi & Cosmetici e Lenti & Occhiali (+8%); dell’ordine del 6% gli incrementi registrati per l’export italiano di Borse, Gioielleria e Abbigliamento.

Ma quali sono i mercati più interessanti da tenere sotto osservazione?
Per il caso dell’abbigliamento, maggiore voce dell’export italiano del settore Moda-Persona, è la Francia ad aver registrato il maggiore incremento delle importazioni di made in Italy negli ultimi 5 anni (variazione misurata in termini assoluti, a prezzi costanti), ad un tasso di crescita medio annuo di oltre il 7%; segue il caso cinese, che mostra un aumento ancor più dinamico, prossimo al +14%.
Per il caso delle calzature, si segnalano i più significativi aumenti della domanda dall’Italia nell’ultimo quinquennio da parte di USA, Cina e Polonia, rispettivamente ad un tasso medio annuo del 4.8%, 10.8% e 24%.
Ritroviamo USA e Cina tra i mercati in crescita anche per il settore delle borse; al terzo posto spicca il caso della Corea, la cui domanda dall’Italia ha mostrato un costante aumento dai primi anni 2000.

Conclusioni

L’export italiano del settore Moda-Persona – che nell’ultimo decennio si è orientato sempre di più sulla fascia alta di prezzo, migliorando la qualità dei prodotti esportati – sembra mostrare una solida resilienza. Secondo SACE, l’Italia vanta un settore già molto internazionalizzato, che punta sui marchi e sul bello e ben fatto, punti di forza dell’offerta nazionale. A ciò, nei prossimi anni sarà però necessario affiancare due ulteriori temi, che stanno acquisendo un ruolo di crescente rilievo nelle scelte dei consumatori di tutto il mondo: la sostenibilità, tematica che spazia dal benessere dei lavoratori alla trasparenza della filiera, e la multicanalità, ovvero un crescente presidio per le vendite online.
Punta a promuovere la sostenibilità nel settore anche la “EU strategy for sustainable and circular textiles”, adottata dalla Commissione Europea a marzo 2022, con l’obiettivo di creare un settore tessile sempre più green, competitivo e resiliente rispetto agli shock globali. Rientra nella Vision della Commissione per il 2030 l’obiettivo di introdurre nel mercato UE prodotti tessili durevoli, riciclabili e in buona parte prodotti da fibre riciclate, nonché il progressivo abbandono della fast fashion, a beneficio di prodotti di qualità, durevoli ed economicamente accessibili. Trattasi quindi di linee guida da tenere sotto stretto monitoraggio da parte delle imprese italiane, per conservare ed ampliare il proprio posizionamento tanto sul mercato interno che sulla scena internazionale.