Cos'è il POS e a cosa serve?

Il POS, chiamato anche lettore di carte o terminale, è il dispositivo che permette di utilizzare carte di debito, di credito oppure prepagate per effettuare i pagamenti all’interno di un esercizio commerciale. Infatti, POS è l’acronimo di ‘Point of Sale’ e indica, nella sua accezione originaria, l’area in cui avviene concretamente la vendita.

Uno strumento che, a quanto pare, piace agli italiani. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2022 i pagamenti digitali sono aumentati raggiungendo i 397 miliardi di euro: il 40% dei consumi. Cifre che includono sia i pagamenti con carte e wallet- che fanno segnare un incremento del 18% a 390 miliardi di euro- che quelli basati su conto, senza l’utilizzo delle carte, pari a 7 miliardi. Stando ai dati della Bce, relativi al numero di transazioni pro capite con carta registrate nel 2021, l’Italia è uno dei Paesi con la maggior crescita (+33,6%).

Il POS è obbligatorio? L’obbligo di mettere a disposizione il POS per i clienti risale in realtà al 2013, ma non erano previste sanzioni per chi non si fosse adeguato a questa normativa. Le cose sono cambiate con il decreto PNRR che ha previsto, sia per commercianti che per professionisti, una multa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione. Ad esempio, se un cliente dovesse spendere 100 euro e il negoziante non accettare carta di debito o carta di credito, la multa sarebbe pari a 34 euro. Se l’acquirente desidera pagare con carta, l’esercente ha l'obbligo di accettare la richiesta, a prescindere dall’importo. In caso di rifiuto, è possibile procedere con una segnalazione alla Guardia di Finanza o alla Polizia locale.

Come funziona il POS

Per permettere il funzionamento di un pagamento tramite POS entrano in gioco tre soggetti. La banca, che emette la carta di credito o debito; il venditore o il fornitore di servizi, convenzionato con un circuito di pagamento, che consente di utilizzare la carta al posto del denaro contante; e, appunto, il circuito di pagamento, una società internazionale o nazionale che fornisce una rete di comunicazione, permettendo la transazione.

Oggi la modalità più diffusa di utilizzo della carta è tramite tecnologia contactless: basta accostarla al terminale e la transazione sarà automatica. Al di sopra dei 50 euro vengono richiesti la firma oppure il PIN che, invece, non sono necessari con importi inferiori. Ma non solo. Ormai qualsiasi tipologia di POS è in grado di leggere i dati di pagamento anche attraverso smartphone o smartwatch.

Alcuni dispositivi richiedono un canone mensile e il POS può essere noleggiato oppure acquistato.

I POS non sono tutti uguali. I modelli ‘tradizionali’, ossia fissi, richiedono una linea telefonica e la corrente elettrica per poter funzionare: non possono essere utilizzati se non accanto al registratore di cassa. Ci sono poi i dispositivi cordless che hanno una base di ricarica, ma vanno usati sempre all’interno del punto vendita. I POS mobili, invece, sono dei dispositivi ‘senza fili’ che hanno piena operatività se collegati a uno smartphone oppure a un tablet con connessione internet. Il loro vantaggio è di poter essere spostati all’interno del locale, senza che il cliente debba raggiungere la cassa.

Si trovano sul mercato anche altri modelli di terminali per il pagamento, sempre più utilizzati: ossia il POS portatile e quello smart. Entrambi hanno una SIM all’interno che li rende del tutto autonomi. Lo smartPOS è solitamente un tablet con integrato un lettore di carte.

La ricevuta emessa dal POS indica se la transazione è andata a buon fine oppure no. Il cliente può anche non riceverla, se non ne fa esplicita richiesta; inoltre, non tutti i modelli ne prevedono la stampa. Alcuni, infatti, consentono di inviare la ricevuta tramite e-mail oppure SMS.

I costi del POS

Il POS non prevede costi per i clienti privati che decidono di usufruire dei pagamenti elettronici, ma ha dei costi per i commercianti e i professionisti che si dotano del terminale.

 I costi legati a ogni transazione sono associati ai servizi garantiti da 3 soggetti:

  • la banca che emette la carta di debito o di credito
  • il circuito su cui si appoggia la carta
  • il POS stesso, che può essere fornito da un istituto bancario o una società indipendente.

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