Negli ultimi anni l’industria del packaging ha dovuto fronteggiare sfide congiunturali

L’industria delle macchine per il confezionamento e l'imballaggio da alcuni anni è interessata da due profondi processi di cambiamento, riguardanti:

  • la crescente sensibilità sul fronte ambientale, che richiede risposte in imballaggi ecologici e sostenibili, e nel packaging minimalista e leggero. A queste preoccupazioni si è aggiunto recentemente l’obiettivo della Commissione Europa di incentivare un maggior riuso del packaging rispetto al suo riciclo;
  • la digitalizzazione dei macchinari industriali, finalizzata ad arricchire di servizi post vendita gli acquisti di beni di investimento.

Negli ultimi tre anni l’industria del packaging ha dovuto fronteggiare altre sfide più congiunturali, ma non meno insidiose: si spazia dal forte aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, alla carenza di semiconduttori necessari alla digitalizzazione delle macchine.

Il risultato di questi profondi cambiamenti e sfide è stato un netto rallentamento nella crescita della domanda mondiale. Nel grafico riportato di seguito, la domanda mondiale di macchine per il confezionamento e l'imballaggio, misurata in dollari, è scomposta per fasce di prezzo/qualità dei macchinari esportati.

L’analisi di questo grafico consente di evidenziare alcuni elementi:

  • nel 2022 la domanda mondiale in valore è diminuita, ritornando a livelli inferiori a quelli del 2019;
  • negli ultimi due anni nel commercio mondiale si è registrato un peggioramento della qualità media dei macchinari esportati. Si è ridotto notevolmente il commercio mondiale nelle fascia di prezzo di maggior qualità, a beneficio delle altre fasce.

Questo cambiamento nella domanda mondiale ha esercitato un impatto significativo sulle esportazioni di Germania e Italia, i due paesi che vantano un’indiscussa leadership nel settore.

Dopo aver raggiunto il loro massimo con 4.1 miliardi di euro nel 2019, le vendite all’estero dell'Italia in questo settore sono state, nel 2022, pari a 3.8 miliardi, del 7% inferiori a quelle di tre anni prima. Anche per la Germania il punto di massimo storico è stato registrato nel 2019, con 4.7 miliardi di euro; i tre anni successivi sono stati però peggiori rispetto ai risultati dell’Italia, con le esportazioni che sono scese a 4.1 miliardi di euro nel 2022, di oltre il 10% inferiori rispetto al massimo di tre anni prima.

Tra i paesi inseguitori, continua, invece, la crescita delle esportazioni cinesi, che nel 2022 sono stimate in prossimità dei 2 miliardi di euro.

 

Tra innovazione e incertezza

Il mondo del packaging sta attraversando a livello globale una fase di grandi cambiamenti con l’introduzione di molte innovazioni che sembrano, in questa fase, risultare più da freno degli investimenti nei settori utilizzatori che non da stimolo. L’ipotesi di un cambiamento radicale della strategia dell’UE, finalizzata a privilegiare il riuso rispetto al riciclaggio, non aiuta a ridurre le incertezze sul mercato. Questa situazione sembra avvantaggiare le imprese esportatrici cinesi, che presidiano la fascia bassa del mercato e sono relativamente meno influenzate dai cambiamenti in atto.

È probabile un processo di chiarimento nei prossimi anni, che possa portare il mercato mondiale a percepire le innovazioni più come opportunità che non come rischio. Un ruolo importante potrà avere, in questo contesto, la Commissione UE, che è auspicabile tenga in considerazione nelle sue scelte il ruolo di leadership mondiale che l’industria UE vanta in questo settore.

 

Il caso del mercato USA

È interessante osservare come, anche in questo contesto di incertezza sul mercato del packaging, l’industria italiana stia risultando più flessibile rispetto all’industria tedesca, riuscendo maggiormente a contenere i possibili effetti negativi. In particolare, sul più grande mercato mondiale, quello degli Stati Uniti, nel 2022 le esportazioni italiane sono riuscite a superare i concorrenti tedeschi, scalzandoli dalla prima posizione.

Nel grafico che segue sono riportate le importazioni degli Stati Uniti di macchine per il confezionamento e l'imballaggio per i primi quattro paesi concorrenti: Italia, Germania, Canada e Cina. I dati sono presentati come cumulata degli ultimi 12 mesi; l'osservazione degli ultimi 12 mesi coincide quindi con il dato annuo.

Il grafico evidenzia molti punti di attenzione in merito alla recente storia degli Stati Uniti: dalla forte crescita delle importazioni nel 2018, al rallentamento del 2019; dagli effetti contenuti della pandemia da Covid-19 sulle importazioni dal Canada e dall'Europa, alla forte ripresa delle importazioni dall'UE nel corso del 2021.

Tuttavia, il fatto più significativo che il grafico documenta, è come le esportazioni italiane siano riuscite, nell'arco di tre anni, ad annullare il gap di oltre 200 milioni di dollari che le separavano dalle esportazioni della Germania. Grazie a questo forte recupero, nel 2022 le importazioni dall'Italia, pari a 640 milioni di dollari, hanno superato abbondantemente i 610 milioni di dollari esportati dalla Germania.

L'industria italiana conferma quindi la sua elevata flessibilità, risultando maggiormente in grado di contenere, rispetto ai concorrenti tedeschi, gli effetti negativi legati alle turbolenze dei mercati.