Dal mondo antico alla realtà virtuale, come cambia e si rinnova la magia del Natale

Questa è una storia lunga quasi due millenni, che inizia con un vescovo greco nato intorno al 280 d.C. e prosegue con un signorone allegro dalla lunga barba bianca e la veste rossa. Di chi stiamo parlando? Di Babbo Natale, naturalmente!

 

Ma lo sapevate che in origine il suo nome era Nicola?

San Nicola morì di vecchiaia il 6 dicembre di un anno imprecisato del IV secolo., ma visse appieno la sua fede cattolica tanto da avere realizzato un paio di miracoli: il primo a favore di alcune fanciulle a ciascuna delle quali regalò un sacco d’oro per salvarle da un triste destino (gesto oggi ricordato dalle sfere dorate che vengono attaccate all’albero di Natale); in un’altra occasione resuscitò tre ragazzi che si trovarono nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questi miracoli lo consacrarono protettore dei bambini, cosa che lo rese famoso in tutto il mondo.

Le guerre hanno avuto un ruolo importante nella trasformazione della figura di San Nicola. La battaglia tra Arabi e Bizantini davanti alle coste dove sorgeva il santuario dedicato al santo rese Nicola anche protettore dei marinai, e la sua fama viaggiò sulle rotte commerciali e militari dei Bizantini approdando sulle coste europee del Mediterraneo e da lì diffondendosi nell’Europa del Nord.

A partire dal Cinquecento, però, la Riforma protestante abolì il culto dei santi nei Paesi dell’Europa del Nord e l’amabile figura di San Nicola portatore di doni per i bambini rischiò di essere cancellata. Per scongiurare questo pericolo, in un primo momento, il compito fu affidato a Gesù Bambino. Ed ecco perché oggi per lo più i bambini ricevono i doni il 25 dicembre, giorno di Natale. In seguito furono inserite delle figure a metà tra il folletto e il demone, i così detti aiutanti di Babbo Natale.

 

Chi fu il primo a ritrarre e immaginare Babbo Natale?

A immaginare per primo Babbo Natale con la sua robusta corporatura e il vestito rosso bordato di pelliccia bianca fu Thomas Nast, un disegnatore e vignettista statunitense, che gli attribuì anche l’origine del Polo Nord e una slitta trainata dalle renne. Santa Claus perse così ogni collegamento con la figura di San Nicola, se non fosse per il nome.

Nel 1930 la Coca-Cola usò Santa Claus come testimonial. La Seconda guerra mondiale fece compiere a Babbo Natale il viaggio di ritorno dagli Stati Uniti verso l’Europa e il suo mito si diffuse in tutto il mondo.

 

Come cambia Babbo Natale nel mondo digitale?

Molte sono le trasformazioni di Babbo Natale anche nel mondo digitale. Tra giochi interattivi che raccontano la sua storia e fanno partecipare gli utenti al suo mese lavorativo più impegnativo dell’anno (Santa Tracker e Villaggio di Babbo Natale), app per viaggiare alla scoperta del Polo Nord (Norad Tracks Santa) e creazione di liste di persone a cui fare regali rispettando il budget stabilito (Santa’s bag), il San Nicola moderno è un po’ lontano da quello a cui scrivevamo le letterine da bambini. Eppure, nonostante tutti i cambiamenti, lui è ancora tra noi e i bambini lo aspettano ogni notte di Natale. Perché, alla fine, quello che tiene vivo Babbo Natale è la magia, che fa trovare il bicchiere vuoto per metà e le briciole di biscotto sul tavolo. La magia che, per una notte, fa sentire i bambini amati indistintamente e riporta gli adulti indietro alla loro infanzia.