La rubrica di BPER Banca dedicata alle fiabe per bambini.

 

Nella vita di un genitore, se si dovessero contare le volte in cui, per replicare ad una richiesta insistente, si fa appello alla frase “perchè è così, fidati di me”, probabilmente si perderebbe presto il conto!

La fiducia è, infatti, un tipo di ricchezza che va dispensata con accuratezza. I bambini sono naturalmente diffidenti verso qualunque cosa va contro il loro istintivo desiderio o rappresenta una novità da esplorare.

Ai genitori quindi il compito di insegnare che proprio sulla fiducia ben riposta è possibile costruire un futuro fatto di relazioni positive e guadagni onesti.

In aiuto viene una fiaba, di origine sarda, conosciuta come “I consigli del re Salomone”.

 

La storia racconta di un negoziante che, arrivato al lavoro, trovò sull’uscio del negozio un cadavere. Per timore di essere ingiustamente accusato, l’uomo decide di partire, abbandonando moglie e figli. Giunto in un paese vicino, in cerca di lavoro, l’uomo comincia a prestare servizio per conto di un re, conosciuto per la sua estrema saggezza: Salomone, appunto.

Passati molti anni l’uomo ha desiderio di rivedere la famiglia e si congeda dal padrone che gli da 300 scudi come paga per il suo lavoro. Ma prima di uscire, incalzato dal sovrano, decide di “acquistare” 3 consigli, pagando per ciascuno 100 scudi.

Il primo consiglio del re citava: “Non lasciare la strada vecchia per la nuova”, il secondo “Non impicciarti dei fatti altrui”, il terzo suggeriva di “lasciare a domani la rabbia di oggi”. Dopo essersi fatto pagare, re Salomone regala all’uomo una pagnotta di pane, invitandolo a consumarla solo in presenza della sua famiglia.

E così il negoziante partì: durante il tragitto incontrò un gruppo di viandanti che gli proposero di seguirli per una strada agevole, ma l’uomo, ricordandosi del primo consiglio, rifiuta gentilmente. Poco dopo, sentendo spari e grida, scopre che una banda di briganti ha assalito e ucciso la compagnia al completo! Giunta la sera, l’uomo trova ristoro presso una locanda e qui fa la conoscenza del proprietario e della moglie cieca, tenuta chiusa in cantina e costretta a mangiare usando un teschio come piatto e una canna come cucchiaio. Il locandiere spiegò che quella era la sua sorte, dopo essere stata sorpresa con un altro uomo: mangiare nel suo teschio vuoto e usare la canna con cui gli aveva tolto gli occhi. “Cosa ne pensi?” chiese all’uomo. “Se avete agito così, vorrà dire che era per voi la cosa giusta da fare” rispose saggiamente il negoziante, ricordandosi il secondo consiglio e scampando così dall’assalto del locandiere. Giunto a casa, l’uomo scorge dalla finestra la moglie intenta a baciare un giovane ragazzo. Quasi cieco dalla rabbia, l’uomo si ricorda anche l’ultimo consiglio e invece di cercar vendetta, chiede informazioni alla vicina, che gli spiega come quel ragazzo sia in realtà il figlio, ormai cresciuto, di ritorno dal seminario. Altro pericolo scampato per essersi fidato del re! 

Finalmente riunitosi con la sua famiglia, l’uomo spezza il pane donatogli da re Salomone e all’interno trova i 300 scudi del suo compenso.

La storia dimostra come la fiducia in qualcuno che si ritiene autorevole sia il migliore degli investimenti. Ma non solo: in tanti anni di lavoro, l’uomo ha risparmiato il denaro, per poi investirlo nei 3 consigli che gli hanno salvato la vita, fino a fargli riguadagnare la stessa cifra.

Non sempre è possibile prevedere per quale motivo vale la pena risparmiare il guadagno ottenuto, ma certamente è sempre vero che non sperperare denaro ci mette nelle condizioni di poter scegliere come spenderlo. Che si tratti di un giocattolo o un gelato, si può sempre chiedere consiglio a mamma e papà!