L’amicizia, un valore prezioso nella vita di ognuno di noi, fin da bambini

 

Il 30 luglio di ogni anno viene celebrata la Giornata mondiale dell'amicizia, istituita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2011 per ricordare che, di fronte alle tante insidie che viviamo nel quotidiano, occorre uno spirito di solidarietà tra persone.

Celebrare il valore di condivisione più semplice tra tutti, l'amicizia, significa investire nella creazione di una rete che porta sicurezza e aumenta nelle persone l’interesse per un mondo migliore, nel quale tutti sono uniti per il bene comune.

L’amicizia, infatti, è un valore prezioso nella vita di ognuno di noi, perché fin da piccoli rappresenta la prima apertura verso il mondo extra-familiare. È proprio con gli amici che i bambini esplorano il diverso da sé, facendo esperienza dei primi rapporti sociali tra pari

Per i genitori è importante sapere che l’amicizia tra bambini non è uguale al rapporto con gli adulti e nemmeno a quello tra fratelli, anche se per certi versi possono sembrare simili. 

Il rapporto tra due amici è fatto di scelta reciproca anche dalla tenera età, a partire dagli 8-10 mesi. Le ricerche infatti riscontrando come i bimbi adottano comportamenti diversi con i coetanei con cui hanno potuto - e voluto - familiarizzare, rispetto a quelli che non conoscono.  Ovviamente, le caratteristiche dell’amicizia tra bambini di quest’età sono diverse dall’amicizia tra bimbi più grandi, ma è già possibile vedere come anche i più piccoli preferiscono stare in compagnia di alcuni coetanei piuttosto che di altri. 

L'amicizia aiuta i bambini - ma anche gli adulti! - a sviluppare l'empatia, ovvero il sapersi riconoscere nell'altro, rispettarlo, imparare ad interagire con lui e superare le incomprensioni.

I genitori hanno un ruolo importante perché possono contribuire a facilitare le relazioni tra i bambini, senza però sostituirsi a loro. Specie in età scolare e per gli adolescenti, la spinta a incontrare l’amico al di fuori dell'ambito scolastico, ad esempio, deve sempre e comunque partire dal bambino.

Come osservatore esterno, il genitore ha il compito di verificare che, anche nel rapporto di amicizia, il proprio figlio mantenga la sua autonomia di pensiero e azione, specie durante un periodo di crescita così delicato come l’adolescenza. Il tutto ovviamente senza preoccupazioni:  l’amicizia è spontanea, disinteressata e pura e sarà la vita stessa a portare avanti le amicizie vere, a discapito di quelle finte o di convenienza.