Negli ultimi anni, si è assistito ad un notevole aumento delle tensioni tra i Paesi alleati degli USA e la Cina

Negli ultimi anni, con crescente rilievo soprattutto con l’avvento della guerra tra Russia e Ucraina, si è assistito ad un notevole aumento delle tensioni tra i Paesi alleati degli USA e la Cina. Nel mondo della trade compliance, queste tensioni si manifestano attraverso l’adozione di misure restrittive più stringenti e nuovi regolamenti sul controllo delle esportazioni verso la Cina. Le ragioni dell’intensificarsi delle restrizioni sono molteplici. Tuttavia, è possibile indicare la necessità percepita dai Paesi alleati degli USA di dissociare le proprie catene di approvvigionamento dalla Cina, il posizionamento della Cina nell’ambito della guerra in Ucraina ed anche le violazioni ai diritti umani nella provincia di Xinjiang.

 

Gli Stati Uniti sono alla testa di queste iniziative, disponendo di un ampio apparato sanzionatorio nei confronti della Cina, alla luce anche dell’adozione, negli ultimi mesi, di ulteriori restrizioni sempre più severe alle esportazioni verso quel Paese. A titolo esemplificativo, alla fine del 2022 il Bureau of Industry and Security (BIS), un’agenzia del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, ha introdotto nuove restrizioni sulle esportazioni verso la Cina nel settore dei microchips e semiconduttori, con l’obiettivo di limitare la capacità di accesso del Paese asiatico a questa importante tecnologia. 

Nel 2022 anche il Regno Unito ha adottato misure più restrittive sul controllo delle esportazioni nei confronti di Cina, Hong Kong e Macao con l'Export Control Order 2008. L’Unione europea, a sua volta, seppur non avendo adottato misure restrittive dirette contro la Cina, sta preparando il Regolamento Anti-coercizione, il quale è stato in gran parte motivato dalle tensioni geopolitiche tra alcuni paesi del blocco europeo e la Cina. Tale Regolamento, se adottato, consentirà all’Unione europea, nel rispetto degli impegni presi a livello internazionale, di adottare adeguate contromisure in risposta all’uso della coercizione economica da parte di altri stati, compresa la Cina (link). Infine, nel marzo 2023, d’accordo con gli Stati Uniti, i Paesi Bassi hanno imposto restrizioni all’esportazione verso la Cina di tecnologia per la produzione di semiconduttori.

Nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina, infine, i media hanno dato notizia di iniziative statunitensi sulla possibilità di imporre sanzioni contro la Cina qualora Pechino fornisse sostegno militare alla Russia. Dichiarazioni simili sono state riportate dal lato dell’Unione europea.

 

Dall’altra parte, la Cina ha ugualmente adottato sempre più norme e regolamenti con l’obiettivo di contrastare le misure adottate dagli USA e dagli altri Paesi. Nel 2020 la Cina ha adottato la nuova legge sul controllo delle esportazioni (2020 “Export Control Law”) e nel 2022 ha pubblicato la bozza dei Regolamenti sul controllo delle esportazioni di prodotti a duplice uso (“Regulations on Export Control of Dual-Use Items”). La Cina ha anche ampliato i propri regimi sanzionatori con l’adozione, tra gli altri, della “Unreliable Entity List” stilata dal Ministero del Commercio Estero (MOFCOM), della legge “Anti-Foreign Sanctions Law” del 2021, e dei Regolamenti di Blocco (“Blocking Regulations”) del 2021, ispirati al Regolamento di Blocco dell’Unione europea. Nello specifico, l’Anti-Foreign Sanctions Law autorizza il Consiglio di Stato cinese a imporre nei confronti di persone ed entità straniere (I) restrizioni alla circolazione, (II) congelamento dei beni, (III) restrizioni al commercio con individui ed entità cinesi nonché (IV) “altre misure necessarie”, espressione, quest’ultima, che lascia all’esecutivo un ampio margine di manovra. I Regolamenti di Blocco autorizzano l’adozione di contro-sanzioni per contrastare misure extraterritoriali che “vietino o limitino impropriamente i cittadini, le persone giuridiche o le altre organizzazioni cinesi dal condurre normali scambi con Paesi terzi (regioni) e i loro cittadini, persone giuridiche o altre organizzazioni dalle attività economiche, commerciali e correlate”. Negli ultimi mesi, la Cina ha aggiunto diverse persone ed entità occidentali al suo elenco sanzionatorio: si noti in particolare la statunitense Lockheed Martin, il CEO di Boeing Defense, Space & Security, la rappresentante della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi e la vice ministro lituano dei Trasporti e delle Comunicazioni Agne Vaiciukeviciute.

In conclusione, le relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti e Paesi di questi alleati, compresa l’UE, diventano sempre più complesse e condizionate dall’impatto delle normative sul controllo delle esportazioni e sulle sanzioni. Anche se le tensioni sembrerebbero più marcate tra Cina e Stati Uniti, appare tuttavia sempre più probabile che anche l’Unione europea intenda applicare maggiori restrizioni nei confronti del Paese asiatico.