Generazione Z è la più attenta alla questione ambientale

Molto spesso sentiamo dire che i giovani di oggi sono sempre più individualisti e disinteressati alla sorte del mondo che li circonda. La critica delle generazioni più anziane verso le più giovani è una costante dell’umanità (leggere i classici greci e latini per credere), ma l’avvento dello smartphone e delle nuove tecnologie ha forse ulteriorrmente acuito le distanze tra i ragazzi di oggi e i loro genitori. I dati dimostrano però che il supposto disinteresse dei giovani per le grandi questioni globali è in realtà falso: in particolare, la Generazione Z è la più attenta alla questione ambientale.

Ma cosa significa Generazione Z?  La Generazione z è quella delle ragazze e dei ragazzi nati tra il 1997 e il 2012.

Le cause sono varie. I giovani di oggi hanno potuto toccare con mano sin dai primi anni di vita gli effetti nefasti del climate change, come gli eventi climatici estremi, l’innalzamento delle temperature e la siccità. Similmente, gli esponenti della generazione Z sono stati educati già all’inizio della loro carriera scolastica all’importanza del tema ambientale nel mondo contemporaneo. Secondo un sondaggio Ipsos del 2022, la maggioranza relativa dei giovani (il 41%) mette al primo posto tra le proprie priorità quella della difesa dell’ambiente, seguita a distanza da temi che hanno appassionato i loro genitori come una maggiore distribuzione della ricchezza (33%) o lo stop alla precarizzazione del lavoro (30%), che pure è un tema che i ragazzi di oggi possono toccare (loro malgrado) con mano.

Greta Thunberg è un esempio della Generazione Z

É possibile che a contribuire a questo dato “ecologista” ci sia l’esempio di un’altra ragazza della generazione Z, Greta Thunberg. La giovane svedese, classe 2003, da anni è la guida della protesta dei “Fridays for Future”, con cui i ragazzi chiedono ai loro governanti misure più rapide e incisive per contrastare i cambiamenti climatici. Al successo di Thunberg hanno contribuito proprio i social network: la svedese ha quasi 15 milioni di followers su Instagram, che la rendono una delle maggiori influencer del pianeta. Indubbiamente il suo esempio ha portato molti coetanei ad abbracciare la causa ambientalista, smentendo così coloro che ritengono che i social abbiano creato solo danni.

Cosa la Generazione Z per ridurre il proprio impatto ambientale?

Accanto alla militanza però vanno accompagnati gesti concreti. Il sito specializzato “In a Bottle” ha chiesto a 1.100 ragazzi tra i 18 e i 26 anni cosa facessero nei fatti per ridurre il proprio impatto ambientale. Il 58% ha risposto che preferisce muoversi in città usando mezzi a basso impatto ambientale come biciclette e monopattini; il 51% ha dichiarato di seguire la filosofia delle tre “R” (Riduci, Riusa, Ricicla) che consente di diminuire gli sprechi energetici, il 47% di fare un utilizzo intelligente delle risorse in casa, con una riduzione dell’utilizzo di elettrodomestici e acqua corrente quando non sono necessari. Infine, con una scelta che sembra slegata ma in realtà è molto importante, il 39% dei giovani ha affermato di scegliere cibi made in Italy e piatti tipici delle tradizioni locali: questi ultimi infatti hanno un inferiore impatto ambientale, necessitando consumi inferiori per i trasporti e un inferiore utilizzo di prodotti inquinanti come pesticidi e diserbanti.

Per i giovani però l’attenzione riservata al tema ambientale è ancora insufficiente. A ciò concorrerebbero una scarsa copertura delle tematiche da parte di tv e giornali e soprattutto la mancanza di politiche sostenibili  volte a favorire ed incentivare pratiche legate alla salvaguardia degli ecosistemi ambientali e delle risorse naturali. Insomma la distanza tra la generazione Z e quella dei loro genitori esiste, ma non sempre la prima è da additare come modello negativo. Un esempio pratico? Solo il 5% dei ragazzi ritiene che la sostenibilità sia “solo una moda del momento”, tesi che invece emerge periodicamente nelle discussioni da bar (o sui social, che non sono più certo prerogativa dei ragazzini) tra gli adulti.