Lady Sara

Lady Sara - Tatuatrice di storie

Vivo su un cocuzzolo. Intorno alla mia casa c’è silenzio. Sento il respiro della natura e quello delle nuvole. Sono vegana, perché quando è possibile scegliere un’alternativa alla sofferenza altrui penso che vada colta. Vivo fuori da regole costituite e nel lavoro come nella vita, prediligo punti di vista che appartengono a pochi, a volte a nessuno. A proposito di lavoro, sono una tatuatrice. Lo sono diventata quasi per caso, anche se ho sempre avuto a che fare, fin da bambina, con colori, pastelli, matite, inchiostri. Durante gli studi, chissà, se non avessi mollato adesso sarei una provetta economista, mi sono fatta il primo piercing. Ho conosciuto così chi mi ha indicato la strada. Dopo studi, esperienze, ricerche, conoscenze in giro per il mondo ho trovato la mia direzione: non eseguo tatuaggi su commissione ma condivido con chi mi sceglie una storia, e da quella storia traggo ispirazione per il disegno che verrà. Sono nata dentro una libreria leggendo storie e immaginandole nella mia testa: per questo non riesco a fare tatuaggi sterili, posso disegnare solo se il cliente decide di aprirsi con me, di raccontarmi un pezzetto di vita e di voler guardare con i miei occhi come vedo la sua storia. Il mio intento è di intrecciare linee e sentimenti per attimi passati che devono durare in eterno. Per quanto riguarda la tecnica, invece, direi che è un avant-garde decisamente colorato, vibrante e ricco di piccoli dettagli.

Come mi contattano i clienti? Attraverso il sito: due volte l’anno apro la pagina delle richieste, chi mi scrive deve compilare un form e indicarmi una storia. Nel giro di pochi giorni scelgo quelle che più mi convincono, che più mi ispirano e organizzo il calendario degli appuntamenti. Chi è escluso ci rimane male, certo. Però solo così posso mantenere viva la mia creatività, solo così posso evitare lo standard. Sono un’artista, questo sì. E così voglio vivere. Per questo ho scelto un luogo appartato in cui stare. Quando ho trovato la casa, sperduta su una collina romagnola dove nemmeno Google Maps arriva, ho deciso che quello era il posto.

“…grazie al sostegno della banca l’ho sistemata insieme a mio marito secondo i criteri della bioedilizia e l’ho ribattezzata Rock House.”

All'interno della Rock House c’è il Salottino Rock, il mio studio di tatuaggi, nato come luogo di incontro e di scambio per menti anticonvenzionali che vedono e vivono il mondo a proprio modo. Queste menti appartengono per il 60% a donne e per il 40% a uomini, età compresa fra i 25 e i 35 anni. Sono menti italiane, europee e anche di altre parti del mondo.

Il mio lavoro si basa su quattro concetti: è eco friendly, l’architettura del mio tattoo studio e tutto il ciclo lavorativo sono improntati sull'etica circolare dell'ecosostenibilità diminuendo così l'impatto ambientale; è vegan, i materiali che utilizzo sono nichel free e non contengono ingredienti di origine o derivazione animale e seguono un'etica crueltyfree; è psicodesign, disegno seguendo i criteri della psicologia dell’immagine e ascoltando le storie che le persone mi raccontano; è benefico, oltre alla felicità delle persone credo anche alla possibilità di restituire in parte ciò che ottengo. Per concludere, posso dire di essere una tatuatrice seriale di storie: tutto inizia da un ricordo passato, da un’emozione ancora viva che io trasformo in un segno destinato a rimanere per sempre.

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