È probabile che tu abbia già sentito parlare di derivati e futures. Cosa sono? Per derivato si intende uno strumento finanziario il cui valore è collegato al valore di un sottostante chiamato anche attività fondamentale, underlying asset o underlying instrument, che può essere un bene reale o un’attività finanziaria. I futures rientrano nella categoria dei derivati.

Futures: la definizione

Dei derivati fanno parte i contratti a termine. Un contratto a termine è un accordo di compravendita tra due parti: un futures è un contratto a termine simmetrico perché obbliga entrambe le parti. Una parte deve vendere, l’altra acquistare, al prezzo concordato una certa quantità di sottostante, che alla data stabilita verrà consegnata al compratore. Nel momento in cui stipulano il contratto le parti non scambiano denaro.

I futures sono inoltre contratti negoziati in mercati regolamentati e hanno caratteristiche standard (sottostante, taglio minimo, scadenza etc.) e regole di negoziazione definite. Le parti possono decidere solo se stipulare il contratto e a quale prezzo acquistare e vendere. In Italia i futures sono contrattati nel mercato regolamentato IDEM (Italian Derivatives Market), mercato italiano dei derivati gestito da Borsa Italiana spa. Esistono anche dei contratti a termine over the counter (OTC) – i forward – che vengono trattati direttamente tra venditore e acquirente, cioè fuori borsa.

Se negozi futures punti a ottenere un rendimento dalla differenza tra il valore del sottostante al momento della stipula del contratto (cioè il prezzo di acquisto/vendita pattuito) e il valore alla scadenza. Sull’andamento del valore del sottostante, però, le prospettive di chi acquista e chi vende sono opposte: chi acquista prevede che aumenti (si dice che ha una posizione lunga), mentre chi vende prevede che cali (posizione corta). Di conseguenza chi acquista i futures rischia che il sottostante si deprezzi, perché alla scadenza dovrà in ogni caso pagare il prezzo fissato dal contratto, mentre sul mercato il sottostante varrà meno. Chi vende i futures rischia, al contrario, che il valore di mercato del sottostante aumenti perché comunque riceverà soltanto la cifra già pattuita.

Tipi di futures

In base al tipo di sottostante puoi distinguere diverse specie di futures. Per i commodity futures è una materia prima o una merce, cioè una commodity: prodotti agricoli come grano e caffè, metalli come oro e rame, risorse energetiche come petrolio e gas.
Invece per i futures finanziari (financial futures) il sottostante ha natura finanziaria, in particolare:

  • Valuta a un tasso di cambio prefissato per i currency futures (futures su valuta).
  • Titoli azionari quotati in borsa per i single stock futures (futures su azioni).
  • Obbligazioni come i titoli di stato per i treasury bonds futures (futures su titoli di stato).
  • Indici borsistici per gli stock index futures (futures su indici di borsa), come l’FTSE MIB che è il principale indice di riferimento per i mercati azionari italiani, dunque per i futures contrattati nel mercato IDEM.
  • Tassi d’interesse a breve termine o titoli di stato per gli interest rate futures (futures su tassi d’interesse). 

Come funzionano i futures

La compravendita dei futures avviene tramite un intermediario, come una banca: compratore e venditore non entrano direttamente in contatto. Per entrambi la controparte è la clearing house, stanza di compensazione, un organismo che svolge contemporaneamente il ruolo di venditore nei confronti del compratore e di acquirente nei confronti del venditore. In Italia la clearing house è Euronext Clearing, conosciuta anche come Cassa di compensazione e garanzia.

La clearing house fa da garante del buon fine delle operazioni con i futures. A questo scopo compratore e venditore devono versare come “cauzione” una somma, in percentuale sul valore del contratto (margine iniziale). Questa somma serve anche a regolare i profitti e le perdite, accreditati e addebitati giornalmente dalla clearing house alle parti in base al variare del valore di mercato del sottostante, secondo la regola contabile del mark to market.
 
Alla scadenza dei futures può esserci la consegna fisica del sottostante o il pagamento del corrispettivo in denaro (cash settlement). Vale per i futures su materie prime, per i futures su valuta e per i futures su titoli. Non avendo un sottostante materialmente scambiabile, invece, i futures su indici di borsa e i futures su tassi d’interesse possono essere liquidati solo calcolandone il controvalore in denaro. Non sempre i contratti futures arrivano alla scadenza: prima di questo termine, infatti, tramite la clearing house chi li ha acquistati può a sua volta venderli o chi li ha venduti può decidere di ricomprarli.

La scelta di chiudere in anticipo un contratto futures può essere correlata allo scopo dell’investimento in futures. In genere chi li tratta per ridurre un rischio finanziario, tutelandosi dalle oscillazioni sfavorevoli dei prezzi di mercato (hedging), è interessato ad arrivare alla scadenza del contratto. Al contrario, chi negozia futures a scopo speculativo ha interesse a chiudere il contratto in tempi più rapidi. Lo stesso vale per chi vuole provare a guadagnare sulla differenza di valore con operazioni parallele – di acquisto da una parte e di vendita dall’altra – sui futures e sul sottostante (arbitraggio).

Futures e forward non sono le uniche forme di derivati: gli altri due tipi base di derivati sono gli swap  – negoziati sul mercato OTC – e le opzioni , che sono contratti asimmetrici.

Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sul Magazine del sito bper.it sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto di BPER Banca. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili, tuttavia BPER Banca non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. BPER Banca non può essere ritenuta responsabile per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, né come giudizi da parte di BPER Banca sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; BPER Banca non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle.