Completato un importante lavoro di recupero dei documenti del Monte di Pietà, consultabili presso l’Archivio di Stato di Ferrara.

BPER Banca ha completato in questi giorni un’importante operazione di deposito presso l’Archivio di Stato di Ferrara: si tratta dei documenti storici del Monte di Pietà provenienti dall’Archivio Storico notificato ex CARIFE, finalmente catalogati e consultabili da studiosi e ricercatori.
Nel 2017 Nuova CARIFE è stata acquisita da BPER Banca a seguito di un procedimento di fusione per incorporazione e ciò ha comportato l’acquisizione dell’archivio della ex Cassa di Risparmio di Ferrara e l’Archivio del Monte di Pietà di Ferrara, che ne era parte integrante.
Grazie all’iniziativa de “La Galleria. Collezione e Archivio Storico” di BPER Banca, oggi le carte antiche e preziose che costituiscono l’archivio del Monte di Pietà di Ferrara possono finalmente ricominciare a dialogare col proprio territorio attraverso il deposito di questo patrimonio dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna fin dal 1994 - presso l’Archivio di Stato di Ferrara.
Il riconoscimento del valore di testimonianza degli archivi per la propria storia e per la storia economica e sociale dei territori in cui la banca ha operato rende prioritario salvaguardare il legame che le carte hanno con i luoghi in cui si sono formate.
L’operazione di recupero documentale portata a termine a Ferrara è stata curata dall’archivista e curatrice dell’Archivio Storico di BPER Banca, Chiara Pulini, e dal direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara, Davide Guarnieri, con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna. “La Galleria. Collezione e Archivio Storico” ha stretto in questo modo una partnership forte nel settore culturale della città di Ferrara, sottolineando ancora una volta quanto sia fondamentale la cooperazione tra il pubblico e il privato in ambito culturale e specificatamente archivistico.
La documentazione dei Monti di Pietà è la testimonianza dell’attività di un’istituzione nata in Italia fra la metà del ‘400 e la metà del ‘500, su iniziativa dei Frati Francescani, allo scopo di combattere l’usura praticata dai banchi ebraici tramite la funzione benefica del prestito su pegno praticato a tasso di interesse basso o nullo.

Il Monte di Pietà di Ferrara, fondato nel 1507, viene incorporato dalla Cassa di Risparmio di Ferrara nel 1929, in esecuzione delle direttive del Governo, tese ad eliminare i piccoli istituti operanti nei medesimi centri dove siano presenti istituti analoghi di dimensioni maggiori.
L’archivio del Monte di Pietà di Ferrara, costituito da 50 buste, conserva documentazione dal 1530 al 1929.
Il fondo archivistico, parzialmente lacunoso a causa delle dispersioni subite nel tempo, è stato riordinato e inventariato analiticamente fra il 2002 e il 2003 da Angela Ghinato, rispettando l’organizzazione in serie presentata dalle carte.
Il nucleo più corposo è quello degli atti processuali, costituito da 15 buste, dal XVII al XVIII secolo.
Poi la serie “Affari del Sacro Monte”, di natura prevalentemente contabile, occupa 5 buste dal 1535 al XVIII secolo. Seguono altre 5 buste con documentazione mista dal XVII al XVIII secolo e dalla busta 29 inizia la parte prettamente ottocentesca del fondo.
L’inventario è stato pubblicato nel volume a cura di Alfredo Santini, Etica, banca, territorio: il Monte di Pietà di Ferrara, Cassa di Risparmio di Ferrara, 2005.
Il fondo sarà a completa disposizione degli studiosi dal 7 febbraio 2022 negli orari di apertura dell’Archivio di Stato di Ferrara e secondo le modalità di prenotazione indicate all’indirizzo http://archiviodistatoferrara.beniculturali.it/

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