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Angelo Scola al BPER Forum Monzani

Teologo, vescovo e cardinale, Angelo Scola si racconta per la prima volta in una serie di conversazioni con il giornalista Luigi Geninazzi: un’autobiografia che attraversa i grandi passaggi storici, con analisi e giudizi sui problemi più scottanti del presente, dall’immigrazione al dibattito sul fine vita. Ricorda il suo periodo travagliato di giovane prete, non senza difficoltà con qualche ecclesiastico e segnato da una malattia rara diagnosticata dopo anni di sofferenze, durante i quali ha affrontato un’analisi con un gesuita parigino. Parla dei grandi incontri: la militanza in Comunione e Liberazione a stretto contatto con don Giussani, la vicinanza a Giovanni Paolo II, che l’ha nominato vescovo a quarantanove anni, il più giovane d’Italia, il rapporto con papa Ratzinger, che lo ha voluto arcivescovo a Milano, e di cui svela aspetti finora sconosciuti. Per Scola il pontificato di Francesco rappresenta «un salutare colpo allo stomaco per le Chiese d’Europa» ma teme che la «cultura dell’incontro» rischi di rimanere solo uno slogan. Il cristianesimo, ricorda, è anzitutto un’esperienza di libertà: una parola chiave che ritroviamo in tutto il corso della sua vita.